Cura della depressione a Catania

Il centro di Psicologia e Psicoterapia del Dott. Mariano Indelicato, operante a Catania , Reggio Calabria, Palermo, Messina e on line, si occupa , in collaborazione con il CE.SI.DEA (Centro Siciliano per la Depressione e i Disturbi d’Ansia), con specifiche tecniche, mutuate dalla Psicoterapia Sistemico-Relazionale, della DEPRESSIONE  e dei disturbi ad essa correlate.

La DEPRESSIONE, dagli ultimi studi epidemiologici, colpisce il 10 – 15% della popolazione ed, in particolare, la popolazione femminile. Il rapporto tra popolazione femminile e quello maschile è di uno a tre. Questi dati, comunque, si evincono dagli utenti che vengono diagnosticati cioè che si sono rivolti a servizi di tipo psichiatrico o psicologici. Altri dati, al contrario, indicano che la depressione colpisce circa il 50% della popolazione ed addirittura, altri studi, parlano di un 75% della popolazione che nella sua vita ha mostrato i segni di un episodio depressivo.

La DEPRESSIONE, è un disturbo invalidante. Si calcola che il 20 – 25% di assenze sul lavoro sia dovuto ad episodi depressivi. Infatti, si manifesta con il tipico mal di vivere. La persona colpita tende a non mostrare interesse per tutto ciò che le accade intorno. Si concentra su  stesso ed, in particolare, sui segnali emessi dal proprio corpo che tende a percepire come allarmati o fuorieri di malattia. Viene a mancare la fiducia in se stessi e l’ideazione diventa esageratamente ipernegativa oltre che distorta. Tutto è improntato al pessimismo,  i vissuti quotidiani diventano dolorosi, ci si sente incapace di risolvere i problemi e si tende a non dare valore alle cose o ai problemi presentati.

L’ umore depresso è un segno rilevante del disturbo depressivo, e si esprime attraverso una  la tristezza quotidiana come se non si riuscisse più a trovare soddisfazione nelle cose della vita. Un segno evidente dell’umore depresso  e della tristezza, sono le risposte, quasi sempre, simili che troviamo in tutti gli utenti che si apprestano a seguire un iter di cura della depressione:

Sono triste e infelice;

Non mi piacciono le cose che facevo prima;

Sono stanco

Dormo poco

Dormo troppo

Mangio poco

Mangio troppo

Non mi interessa fare l’amore

Non riesco a prendere decisioni

Prima riuscivo a fare un sacco di cose che oggi non riesco più a fare;

Non guarirò mai

Non voglio uscire con gli amici

Nei Disturbi depressivi spesso troviamo:

  • Anedonia come

  • Disturbi della sessualità;

  • Disturbi vegetativi quali tachicardia, sudorazione delle mani, arrossamenti, disturbi gastrointestinali come stipsi, secchezza delle fauci, etc; da correlare con i disturbi d’ansia

  • Una ridotta tolleranza alle frustrazioni;

  • Mancanza di desiderio sessuale;

  • Disturbi alimentari con perdita eccessiva di peso (anoressia) o con eccessivo aumento di peso;

  • Anomalie del ciclo mestruale con eccessivi ritardi;

  • Disturbi del sonno  con insonnia o ipersonnia;

Nei disturbi depressivi è possibile distinguere:

  1. La depressione maggiore o depressione unipolare dove sono presenti i seguenti sintomi:

  • Un persistente o irritabile

  • Importanti variazioni nelle abitudini del dormire, appetito e del movimento

  • Difficoltà nel pensare, della concentrazione, e della memoria

  • Lentezza dei movimenti o agitazione

  • Mancanza di interesse o piacere nelle attività che invece prima interessavano

  • Sensazione di colpevolezza, di inutilità, e

  • Pensieri ricorrenti di morte o di suicidio

  • Sintomi fisici persistenti che non rispondono alle cure come mal di testa, problemi di digestione, dolori persistenti

  1. Il Disturbo Distimico spesso associato ad altri disturbi come i disturbi d’ansia e  i Disturbi Ossessivo Compulsivi;

  1. La depressione reattiva o reazione depressiva la quale è legata ad un evento specifico come ad esempio un grave lutto o al parto che conduce a quella che viene definita la Depressione post partum.

Il nostro con sede a Catania, in via Padova, 83  (tel. 095 505935 – 347 4601693), a Reggio Calabria, presso il Poliambulatorio “Dr. Lamberti – Castronuovo” (tel. 0965 811855), a Palermo in via Vaglica, 8  (tel. 393 9838239 – 3474601693) e a Messina presso lo Studio Lac, Via Sant’Ermanno, 1 (090 2930309) , prevede un trattamento combinato di Terapia farmacologica e Psicoterapia.

La terapia farmacologica è curata dal  Dott. Vito Fabio Paternò, psichiatra, consulente presso il centro per i Disturbi dell’Umore dell’Ospedale S. Raffaele di Milano. (www.cesidea.it).

La psicoterapia è curata dal Dott. Mariano Indelicato, psicologo – psicoterapeuta ad indirizzo sistemico  relazionale.

La psicoterapia della depressione prevede un ciclo di 12 – 15 sedute settimanali e bisettimanali e si basa sulla considerazione che i disturbi depressivi spesso accompagnano ed insorgono in particolari momenti del ciclo vitale quali svincolo dalla famiglia di origine, nascita dei figli, uscita dei figli dalla famiglia, menopausa.

Sia la farmacologia che la psicoterapia vengono monitorati attraverso strumenti psicodiagnostici che possono dare la reale misura dei progressi ottenuti.

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Insonnia

Definizione: “Difficoltà nel prendere sonno o nel mantenerlo, sonno disturbato e conseguentemente insufficiente”.
Con l’avanzare dell’età la quantità totale di sonno tende a diminuire.
La fase 4 del sonno NREM può scomparire e il sonno stesso tende a divenire più frammentato. Queste modificazioni, sebbene fisiologiche, possono essere motivo di preoccupazione, conducono il paziente a richiedere una terapia, ma non risultano interferire con lo stato di salute.
L’insonnia è un sintomo frequente; circa il 10% della popolazione è affetta da insonnia cronica e circa il 50% presenta talvolta insonnia importante.
Essa può essere primitiva (cioè, duratura, con minima o apparentemente nessuna correlazione a eventi immediati di tipo somatico o psichico) o secondaria a problemi emotivi, dolore, disturbi fisici, uso o astinenza da farmaci.
L’eccesso di alcol assunto alla sera può abbreviare il sonno e portare a effetti da astinenza nel primo mattino, cosicché il paziente, se gravemente dipendente, è agitato al risveglio.
L’insonnia iniziale (difficoltà ad addormentarsi) di solito si associa a un disturbo emotivo (p. es., ansia, stati fobici), dolore, problemi respiratori, assunzione di farmaci stimolanti, astinenza da sedativi, scarsa igiene del sonno (p. es., orari di sonno variabili) e disturbi del sonno (es., restless leg syndrome, apnea nel sonno e sindrome della ritardata fase del sonno).
La sindrome della ritardata fase del sonno è un disturbo del ritmo circadiano nel quale il paziente presenta un ritardo di addormentamento e di risveglio, non essendo in grado di modificare il programma del proprio sonno (cioè, non può modificarlo andando a letto prima e quindi svegliandosi più presto).
Nel risveglio precoce mattutino il paziente si addormenta normalmente, ma si sveglia prima dell’ora usuale e non riesce più ad addormentarsi, oppure si abbandona a un sonno irrequieto e non soddisfacente. Questo tipo di insonnia è comune nell’anziano ma è talora associato alla depressione; possono contribuirvi la tendenza all’ansia, al rimorso e i sentimenti di autopunizione, che sono spesso ingigantiti al mattino.
L’inversione del ritmo del sonno riflette in genere alterazioni del ritmo circadiano o danno della regione ipotalamica del diencefalo (es., dopo un trauma cranico grave o in seguito a encefalite). L’abuso di sedativi o un orario di lavoro irregolare, tendente a prolungarsi nella notte, possono indurre talvolta un’inversione del ritmo, che può inoltre essere dovuta a un’apnea ostruttiva nel sonno.
I pazienti con apnea ostruttiva nel sonno sono sonnolenti di giorno, dormono o si assopiscono per la maggior parte della giornata, mentre di notte hanno un sonno irregolare e frammentato. Se si aumentano i sedativi, il paziente può presentare irrequietezza durante la notte e può vagare in uno stato obnubilato o confuso.
Comunemente, quando si sospendono gli ipnotici in un paziente che ne assumeva regolarmente dosi pesanti, insorge uno stato di vigilanza da rimbalzo. La maggior parte dei pazienti interpreta erroneamente questo effetto come recidiva di insonnia cronica.

Diagnosi

La causa (ce ne sono varie) deve essere determinata valutando le modalità del sonno del paziente, l’uso di farmaci (compresi alcol, caffeina e nicotina), il grado di stress psicologico e il livello di attività fisica. Quando l’insonnia è un sintomo isolato, l’unica causa fisica probabile è la sindrome primitiva dell’apnea durante il sonno. Tuttavia, l’insonnia può riflettere la normale necessità di un sonno breve. Un ritmo di sonno irregolare (es., da turno di lavoro, durante i viaggi o nei weekend), in una persona altrimenti normale, può condurre a insonnia. La difficoltà ad addormentarsi è generalmente dovuta ad ansia. Il risveglio mattutino precoce, che non risponde a semplici misure correttive, è dovuto spesso a gravi disturbi distimici (specialmente depressione) o a un disturbo fisico (p. es., dolore o disturbi respiratori durante il sonno).

Terapia

Il trattamento dipende dalla causa dell’insonnia. Molti pazienti rispondono bene alla semplice rassicurazione che la loro insonnia è il risultato di uno stato ansioso o secondaria a un disturbo fisico trattabile. Discutere insieme al paziente circa il suo stato ansioso spesso ne diminuisce il disagio e ristabilisce un sonno normale. I pazienti anziani che incorrono nelle normali modificazioni del ritmo del sonno devono essere rassicurati, istruiti circa le tecniche di rilassamento, incoraggiati ad aumentare l’attività durante il giorno.
Nell’insonnia dovuta a disturbi emozionali diversi dalla depressione e nei casi refrattari, può essere temporaneamente necessario un farmaco ipnotico, soprattutto se la carenza di sonno compromette l’efficienza e il senso di benessere del paziente. Gli ipnotici devono essere somministrati con precise raccomandazioni circa le modalità d’uso. Devono essere assunti per brevi periodi (2-4 sett.), oppure occasionalmente (non più di un numero ristretto di volte durante la settimana), altrimenti potrebbero insorgere tolleranza e dipendenza. Nei pazienti depressi dovranno essere somministrate quantità limitate, per ridurre il rischio di tentativi di suicidio con ipnotici.

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